Il Racconto dell’UTMB – Parte 2

 

[continua dalla parte 1]

….Dopo essere passati per il centro di Courmayer si comincia la salita che, in soli 4km di 800D+ , si inerpica fino al rifugio Bertone dove troviamo un ristoro a base di liquidi.

Proseguendo si costeggia niente di meno che Le Grandes Jorasses, con la val Ferret in basso a completare una cornice splendida.

le grandes jorasses

Al km 92 siamo al rifugio intitolato al mitico alpinista Bonatti dove è d’obbligo una foto sulla terrazza che si apre sulla parete della Grandes Jorasses.

Altri 4 km di sali e scendo fino alla discesa in picchiata verso la val Ferret.

Non stanchiamoci di ripetere che anche qui occorre calma perchè la gara è lunga ancora!

Al ristoro di Arnouva dobbiamo fare il pieno perché anche se siamo partiti dalla base vita da meno di 20km, il ristoro successivo dista una vita! Siamo al km 97.

Risaliamo il lungo col de la Ferret: cima Coppi della gara coi suoi 2.525mt e 800d+ in 4km!

Oltrepassiamo la cima lasciando l’Italia e sconfinando in Svizzera.

L’inizio della discesa è un autostrada velocissima, ma bisogna avere pazienza per raggiungere i 10km che ci separano da La Fouly.

La Fouly panorama

La Fouly: siamo al km 110 e la barriera oraria chiude alle 22:30 di sabato sera.

Nel borgo di Praz de Fort si trova un tifo caloroso che ti dà forza per ricominciare a salire fino a Champex du Lac.

Ristoro completo, assistenza personale concessa , brandine per dormire, massaggi. Dato che è una delle ultime occasioni per potere godere del ristoro di una comoda brandina, consiglio di riposare qui.

All uscita da ristoro costeggiamo il magnifico lago. Poi si scende leggermete lungo una forestale per 5km fino a Plan de l’Au dove troviamo l’inizio della temibile salita dell’alpage di Bovine  che, nel corso degli anni, ha mietuto cotte straordinarie soprattutto tra i top.

La salita è ripida e in alcuni tratti coi pietroni anche disagevole. Una volta qui c ‘era un ristoro idrico che alcuni anni fa è stato tolto. Poi, fino a Trient il nulla.

16km dal ristoro precedente, quindi 3-4 ore minimo da calcolare.

Quando si arriva sul Col de la Forclaz troviamo gente ad applaudirci che un po’ ci illude di essere già nei pressi del ristoro, invece c’è ancora un altro pezzo di discesa con pietre interminabile.

Usciti dal sentiero c’è un ultimo pezzo di asfalto e finalmente, quando abbiamo ormai perso le speranze, ecco il tendone del ristoro.

Un tendone piccolo, che spesso nella CCC fatica a contenere tutti gli atleti.

Siamo al km 140, con 8.000d+ sulle gambe e tempo limite domenica alle 8:00 per arrivare.

Usciti dal ristoro si scende lungo alcune scalette per poi affronatare il sentiero. Una salita davvero cattiva.

In 5km si sale di 700D+ con tratti a pendenze molto forti. Una delle ultime fatiche della gara per cui la mente è gia in odore di Chamonix.

Ma non è così: mancano 28km. Siamo tornati in territorio francese ora ma potrebbero servire altre 6/10 ore per un alteta di medio livello per giungere al traguardo.

Scendiamo per 5km di 800mt e, se siamo al buio della notte, da lontano scorgeremo il fuoco del ristoro di Vallorcine: un autentica manna dal cielo!

Attenzione qui a non esagerare troppo con il caffè allungato perchè saremo assonati e le gastriti sono in agguato. Se proseguissimo per il fondovalle in 15km saremo agevolmente a Chamoix  ma no, c’è ancora un ultima grande asperità da affontare. Anche qui assistenza personale autorizzata a entrare nell’area atleti e tempo limite 11:15 di domenica.

Dopo un paio di km di fondovalle ci troviamo davanti al muro e se siamo di notte vedremo lucine che salgono fino a un punto che ci sembrerà infinito…tanto da sconfortarci un po’.

Niente paura, si è fatto trenta, bisogna fare trentuno.

I tornantini della salita al Col de Montes prima e verso la Tete aux Vents dopo sono duri ma sembrano più ripidi vedendoli da sotto.

La salita sembra spianare e da lontano si vedono le luci dove c’è il soccorso alpino, non si arriva mai, infatti sono 1.000mt D+ in 6km e a questo punto della gara le streghe le vedi davvero!

Sulla cima troviamo solo una tenda del soccorso e incitamenti, non c’è ristoro. Si deve scendere e poi affrontare un sentierino stretto, abbastanza tecnico, che ci metterà a dura prova.

Quando si arriva al tendone di La Flegere dove troveremo solo liquidi, Chamonix ci sembrerà davvero vicina. Basta tenere d’occhio se saremo con la luce del giorno l ‘Aiguille du Midi che sovrasta Chamonix.

Aiguille du midi

Più si avvicina più ci siamo.

Più si avvicina piu il sogno diventa realtà.

Gli ultimi 7 km sono di discesa abbastanza semplice come fondo per poi proseguire alcuni km lungo la “passeggiata turistica” rialzata di qualche centinaia di metri.

Ormai si sente la vita di Chamonix, ormai è fatta!

Da qui in poi possiamo trovare un esercito di tifosi che ci applaude.

Costeggiamo il fiume Arve lungo Promenade du Fori fino a girare a destra e poi a sinistra.

La gente lungo rue des Moulins è una bolgia.

Sembra di essere allo stadio ma il protagonista sei tu.

Arrivo Ultra Trail Du Mont Blanc

Manca poco, l’emozione è a mille!

Riconosci tutti i negozi che avevi visitato prima della partenza, vedi le transenne, aggiri la piazza che ti separa dal quel traguardo.

Lo vedi!

La chiesa di Saint Michael di fronte, l’arco di arrivo, le transenne con tifosi fotografi, ormai non senti piu nulla, è tutto assordante.

Il tuo sogno si è finalmente avverato!

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